Sunday, 4 July 2010
monternegro
In Montenegro, una perla preziosa tutta da scoprire. Dal mare cristallino e pescosissimo della costa, ai villaggi medievali, ai monasteri ortodossi, a una natura incontaminata. Una vacanza entusiasmante e completa (senza svenarsi)
C'è una perla ancora tutta da scoprire dall'altra parte dell'Adriatico. Incastonata tra la Croazia - ormai diventata una classica meta estiva per gli italiani - e l'Albania, il Montenegro svela un volto del Mediterraneo ancora poco conosciuto. Il blu del mare cristallino e pescosissimo a far da contrasto al verde quasi irreale della vegetazione, monasteri ortodossi abbracciati dalla roccia - come quello di Ostrog, che si erge addossato a uno strapiombo quasi verticale -, villaggi medievali, la natura incontaminata, i fiordi. Bello, vicino e ancora non troppo caro: il Montenegro è destinato a diventare un best seller dell'Adriatico. Un bagno rinfrescante in una delle spiagge della Riviera di Budva, un sonnellino cullati dal suono degli uccellini sul lago di Skardar , una passeggiata nel verde del parco nazionale del monte Durmitor , dove si trova il canyon più profondo d'Europa, il Tara, e si può dormire tra gli alberi in bungalow di legno. Il tutto non troppo distante dall'Italia (esistono collegamenti via mare con Bari e Ancona, oppure in aereo tra Roma e la capitale Podgorica). Nonostante l'impegno verso uno sviluppo turistico sostenibile, l'ideale è andarci ora, finché è un best kept secret del Mediterraneo.
Nel frattempo il Paese può già dare il benvenuto ai suoi ospiti in strutture ricettive di ogni livello: dagli hotel più eleganti – il meraviglioso resort sull’isoletta di Sveti Stefan (8 km da Budva), completo di eliporto e molo per panfili, è l'albergo più famoso dell'intero Adriatico orientale e vanta una clientela di lusso -, ai nuovissimi boutique hotels, alle locande tradizionali, ai b&b, così come casette di pescatori e appartamenti per ogni tasca. Confort e relax garantiti ovunque, dunque, ma senza dimenticare che qui è molto forte il richiamo alla vita attiva: i percorsi in bicicletta e a piedi - in tutto circa 6mila chilometri - sono l'ideale per godersi lo spettacolo dei canyon, della foresta mediterranea sempreverde, delle piccole baie deserte e silenziose (i trails più suggestivi e le mappe dettagliate sono stampate sulla guida "Wilderness Biking Montenegro", mentre attraverso il programma "Montenegro Bed&Bike", l'ente del turismo locale propone itinerari su più tappe).
Se cercate vita di mare la vostra tappa obbligata è Budva, la Riviera del Montenegro: molte spiagge e spiaggette, altrettanti locali e ristoranti per tutti i gusti, una vivace movida serale. Ciò nonostante la città vecchia è rimasta com’era un tempo, e perdersi tra le sue stradine e le sue piazzette, quasi come in un labirinto, è come tornare indietro nel tempo. D'estate in Riviera, come in tutto il paese, è un susseguirsi di festival e di manifestazioni musicali, teatrali e folcloristiche. Durante il giorno si può visitare la zona, magari raggiungendol’isola di Sveti Nikola - chiamata “le Hawaii vicino a Budva” - con uno dei tanti taxi-barchino. Qui si dice che basti una giornata sull’isola - tra cervi e conigli che arrivano quasi sulla spiaggia - per ritrovare se stessi... Non lontano da Budva c'è l'attrazione naturale più spettacolare del Paese, e una delle più spettacolari dell'Adriatico. Si tratta delle Bocche di Kotor, unico fiordo del Mediterraneo (anche se in realtà si tratta di un vallone sommerso dal mare). Kotor, Patrimonio Unesco dell’Umanità, con la sua immensa baia rocciosa e frastagliata, è una tappa obbligata: il centro medievale, poi, è un vero e proprio compendio delle ricchezze artistiche e naturali di questo versante dell'Adriatico.
Dopo una giornata di mare, sole e movimento, si ha voglia di coccolarsi con le delizie del palato. La gastronomia montenegrina riflette la doppia anima – il mare e i monti – del paese. Pesce freschissimo, grigliato e condito con un filo di olio d’oliva locale, ma anche cucinato con una salsa a base di aglio e prezzemolo (na gradele). Ma si mangia anche pesce di lago, come la carpa, servita con un intingolo a base di prugne secche e mele oppure fritta con le cipolle. Cambia il paesaggio, cambia lo scenario gastronomico: nell’entroterra carne – soprattutto agnello - e formaggio la fanno da padrone. A tavola, solo vini locali - Vranac, rosso e Krstac, bianco- come quelli prodotti vicino al lago Skadar (il più grande dei Balcani, la cui parte montenegrina e la relativa costa è stata dichiarata parco nazionale), e per digerire un bicchierino di loza.Pesce in umido della Baia di Kotor
Il migliore pesce in umido si può gustare nella Baia di Kotor, anche se, contrariamente alle regole per preparare questa pietanza, viene fatto con un solo tipo di pesce: lo spratto, l’acciuga oppure altro pesce azzurro di piccole dimensioni. Questo piatto fu inventato a Muo, un villaggio di pescatori nella Baia di Kotor: i pesci grandi si vendevano facilmente al mercato così i pescatori tenevano per sé i pesci più piccoli. Fu così che lo spratto divenne l’ingrediente essenziale del pesce in umido della Baia di Kotor.
Ingredienti: 1 - 1,5 kg di spratti o acciughe pulite, 0,5 - 1 kg di cipolle, brodo di pesce, olio d’oliva, vino bianco, sedano, prezzemolo, aglio, sale, pepe, aromi vari
Tagliare le cipolle e metterle in un tegame leggermente riscaldato con 1 dl di olio d’oliva. Aggiungere sedano e prezzemolo, gli aromi, il peperoncino rosso e l’aglio. Aggiungere il pesce. Versare le cipolle, il sedano e tutto il resto sul pesce. Versare il vino bianco o il brodo di pesce, aggiungere altro olio in modo che il tegame sia quasi pieno. Lasciare bollire e poi cuocere a fuoco lento per almeno 2 ore. Più lunga la cottura, migliore il risultato!
Mitili cotti nel vino
Di solito le cozze vengono preparate mettendole in un tegame, aromatizzate con prezzemolo, aglio, pane grattugiato e pepe e innaffiate con vino e olio. Se fatte bollire a fuoco vivace, lasciano entrare il liquido di cottura aprendosi.
Imam bajeldi
I musulmani di Bar raccontano che molto tempo fa un imam gustò un piatto delizioso fatto di verdure stufate e svenne dal piacere. In onore di tale successo il piatto venne chiamato “imam bajeldi” che in turco vuol dire “imam svenuto dal piacere”.
Per preparare questo piatto, far bollire delle melanzane dopo averle tagliate per il lungo e averle poste in una pentola. Stufare le cipolle e l’aglio separatamente, aggiungere il pomodoro, le spezie e l’aceto. Versare la salsa sulle melanzane e completare la cottura.
Pašticada
Ingredienti: 1 kg di collo o spalla di vitello, 150 gr di cipolle, 100 gr di pancetta ben affumicata, 150 gr di carote, 1 gambo di sedano, 2 spicchi d’aglio, 1 dl di vino rosso, 2 foglie di alloro, prezzemolo, brodo di manzo, 1 pomodoro fresco, passata di pomodoro, sale, pepe, farina.
Friggere con olio la carne farcita con pancetta e carote. Aggiungere la cipolla, la pancetta e le carote rimaste, il sedano, l’aglio, le foglie di alloro, il brodo di manzo e cuocere fino a quando la carne diventa tenera. Quando la carne è quasi cotta, aggiungere vino, pomodoro, passata di pomodoro e cuocere per altri 15 minuti. Quando la carne è quasi tenera, si toglie dal fuoco, si taglia a pezzi, si mette in un tegame, si versa sopra la salsa e si cuoce per un paio di minuti. Servire con i makaruli.
Paštrovski makaruli (Maccheroni di Paštrovici)
Ingredienti: Farina nera di grano 500 gr, 1 cucchiaio di olio, un pizzico di sale, acqua.
Versare la farina setacciata a fontana, mettere sale e un po’ d’acqua nel mezzo e impastare. Mentre si impasta aggiungere un po’ di farina per evitare che l’impasto si attacchi al tavolo o alla spianatoia. L’impasto è pronto quando inizia a staccarsi dalle mani e la superficie del tavolo diventa liscia. Non deve essere né troppo duro né troppo morbido. Una volta pronto, lasciarlo riposare per mezz’ora. Poi ricavate i makaruli con gli appositi bastoncini. Lasciateli seccare. Fateli bollire in acqua salata fino a quando diventano teneri. Scolare i makaruli e servirli in un tegame, cosparsi di olio d’oliva e formaggio.
Balšica tava (La pentola di Balšici)
Ingredienti: Vitello disossato 1 kg, 100 gr di carote, 100 gr di cipolle, ½ mazzetto di prezzemolo, 1 foglia di alloro, sale q.b., 3 uova, 200 gr di panna acida, 5 dl di latte.
Tagliare la carne in porzioni (2 pezzi per ogni porzione da 100 gr), far bollire con le verdure, aggiungere sale a piacere e scolare dopo la cottura. Poi, mettere la carne in una padella imburrata e cuocere in forno per 8-9 minuti. Nel frattempo, preparare il condimento (salsa reale) con uova, latte e panna e versarlo sulla carne fino a coprirla completamente. Infornare per altri 5 minuti fino a quando assume una colorazione dorata, estrarre dal forno e servire in ciotole decorate con prezzemolo.
Bamijas preparate alla Ulcinj
Scegliere la coscia o la spalla e tagliarla a pezzetti. Tagliare le cipolle a pezzetti e cuocerle insieme alla carne. Aggiungere sale quanto basta, pepe macinato e un po’ di peperoncino. Versare dell’acqua sopra la carne e lasciarla cuocere a fuoco lento; aggiungere alcuni pomodori tagliati a cubetti e abbondante prezzemolo tritato. Cuocere per circa 30 minuti.
Nel frattempo preparare le bamijas. Lavare e pulire le cipolle e cuocerle con le spezie (sale, pepe macinato, un po’ di aromi vari). Quando le bamijas sono quasi tenere, toglierle dal fuoco. Mettere la carne in un tegame di ceramica con le bamijas e cuocere per altri 5 minuti in forno a 200 gradi. Servirle calde.
Carpa fritta in padella
Ingredienti: Una carpa del peso di 2,5- 3 kg, 2 kg di cipolle, 250 gr di prugne secche, 1 mela acerba, 1 mela cotogna, 1 cucchiaino di peperoncino in polvere, passata di pomodoro, 125 gr, 1 cucchiaio di zucchero, 4 cucchiai di aceto di vino, 3 cucchiai di farina, 2 bicchieri di acqua, sale q.b., mezzo litro di olio.
Pulire la carpa da entrambi i lati, salare e friggere in olio. Nel frattempo, cuocere le cipolle tagliate nell’olio. Dopo un po’ aggiungere gradualmente 3 cucchiai di farina, 1 cucchiaino di pepe, il pomodoro, 2 bicchieri di acqua, le prugne (precedentemente immerse in acqua calda), la mela e la mela cotogna tagliate a pezzettini, 1 cucchiaio di zucchero, 4 cucchiai di aceto di vino. Sale quanto basta. Quando la carpa è fritta, versare questa salsa sul pesce e cuocere in forno per mezz’ora fino a quando sarà ben fritta.
Elena Cipriani
Labels:
holidays
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment