http://it.wikipedia.org/wiki/Jeanne_H%C3%A9buterne
Jeanne Hébuterne (Meaux, 6 aprile 1898 – Parigi, 25 gennaio 1920) è stata una pittrice francese.
Cresciuta in una famiglia cattolica (il padre Achille Casimìr era un ebreo convertito), venne introdotta dal fratello André Hébuterne all’interno della comunità artistica di Montparnasse, divenendo una modella di Tsuguharu Foujita. La perfezione del suo viso, oltre ai bellissimi e lunghi capelli castano chiaro, le valsero il soprannome di noix de coco (noce di cocco).
Cresciuta in una famiglia cattolica (il padre Achille Casimìr era un ebreo convertito), venne introdotta dal fratello André Hébuterne all’interno della comunità artistica di Montparnasse, divenendo una modella di Tsuguharu Foujita. La perfezione del suo viso, oltre ai bellissimi e lunghi capelli castano chiaro, le valsero il soprannome di noix de coco (noce di cocco).
Desiderosa di una carriera nelle arti, si iscrisse all’Académie Colarossi dove, nella primavera del 1917, conobbe Amedeo Modigliani con il quale andò a vivere e del quale divenne principale soggetto artistico.
Nell’estate del 1918, a causa delle precarie condizioni di salute di Modigliani affetto dalla tisi, la coppia si trasferisce a Nizza dove il 29 novembre nasce la loro figlia Jeanne. La permanenza in Costa Azzurra dura però meno di un anno e la primavera successiva, nonostante la salute di Modigliani peggiori rapidamente, i due tornano nuovamente a Parigi e vanno a vivere a Montparnasse in un atelier in rue de la Grande-Chaumière dato loro da Léopold Zborowski.
Una mattina del gennaio 1920 l’inquilino del piano sottostante controllò l’abitazione e trovò Modigliani delirante nel letto, attorniato da numerose scatolette di sardine aperte e bottiglie vuote, mentre si aggrappava a Jeanne, che era quasi al nono mese della seconda gravidanza. Venne convocato un dottore, ma c’era ormai poco da fare, poiché Modigliani era in preda a una meningite tubercolotica.
Ricoverato all’Hôpital de la Charité, in preda al delirio e circondato dagli amici più stretti e dalla straziata Jeanne, morì all’alba del 24 gennaio 1920. Alla morte di Modigliani ci fu un grande funerale, cui parteciparono tutti i membri delle comunità artistiche di Montmartre e Montparnasse.
Jeanne Hébuterne viene condotta nella casa paterna dai propri familiari ma, il giorno dopo, la giovane (al nono mese di gravidanza) si lancia dalla finestra dell’appartamento al quinto piano, morendo sul colpo.
I familiari di Jeanne, che disapprovavano la sua relazione con Modigliani, la tumularono nel cimitero di Bagneux dove rimase fino al 1930, quando la famiglia ne permise il trasferimento al cimitero Père Lachaise affinché venisse seppellita accanto all’amato. Il suo epitaffio recita: “Devota compagna sino all’estremo sacrificio”.
La loro figlia di soli 20 mesi, Jeanne Modigliani, venne affidata, in seguito alla morte dei genitori, alla nonna paterna Eugènie Garsin, che continuava a vivere a Livorno.
- Negli anni novanta, la cantante francese Véronique Pestel le rese omaggio in una canzone a lei intitolata.
- Jeanne è inoltre coprotagonista del film del 2005 I colori dell’anima – Modigliani, dove è interpretata dall’attrice Elsa Zylberstein.
- Il cantautore Vinicio Capossela ha scritto una canzone intitolata Modì in cui racconta, dal punto di vista di Jeanne, la storia d’amore che lei ebbe con Modigliani.
- Per la canzone “Dancing barefoot”, la poetessa e cantante americana Patti Smith dice di essersi ispirata alla tragica storia d’amore tra Modigliani e Jeanne Hébuterne.
No comments:
Post a Comment