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Friday, 28 May 2010

SCHOOL IN ITALY

Caro Beppe, vorrei raccontarti un episodio recentemente accaduto nella scuola dove insegno (istituto Mapelli, provincia di Monza-Brianza).
Un normalissimo giorno di lezione vedo arrivare intorno alle otto di mattina degli enormi camion che parcheggiano nel cortile dell'istituto. Nessuno dei colleghi conosce il motivo della loro presenza, quindi mi reco nelle mie classi. All'intervallo noto uno strano movimento e assembramento nel corridoio. Mi rivolgo ad una bidella, la quale mi informa che nell'istituto è presente una troupe Mediaset per girare alcune scene di una nuova sit-com con Ale e Franz e Alessia Marcuzzi. Nonostante la zona sia delimitata da un nastro rosso e si possa soltanto sbirciare, gli studenti non parlano d'altro e sono piuttosto restii a tornare in classe. Qualche giorno dopo leggo sulle pagine del Corriere dedicate a Milan provincia che i sindacati di zona hanno  denunciato il preside per aver consentito le riprese senza avere preventivamente consultato e informato il personale della scuola. La cosa emerge in collegio docenti e il dirigente, per nulla imbarazzato, ci comunica: a) l'iniziativa è partita dalla provincia, ed essendo la scuola di sua proprietà non si poteva rifiutare il permesso; b) lui stesso è stato avvisato all'ultimo momento e non ha avuto il tempo materiale di informarci ; c) l'iniziativa ha comunque avuto molto successo, dal momento che moltissimi istituti della zona gli hanno telefonato per sapere come avere la stessa opportunità. Aggiunge infine che dovremmo essere contenti, queste cose danno visibilità! Allora mi chiedo: la scuola è un palcoscenico aperto a tutti oppure ogni iniziativa che vi si svolge dovrebbe avere un intento didattico? Gli insegnanti hanno un ruolo prettamente decorativo o sono protagonisti della vita didattica del loro istituto? La visibilità va cercata ad ogno costo? A meno che, come già sta accadendo, non si voglia allevare una generazione di veline e tronisti!


Sabrina Angela Ferri, freesab@tiscali.it

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